Abbiamo unito editoria e streaming per realizzare un progetto culturale pensato come una rivista: il magazine che mancava e di cui non puoi fare a meno.
Le piattaforme hanno ridotto l'ascolto a semplice fruizione della musica. Su Martinville, al contrario, trovi tutto ciò che trasforma l'ascolto in un'esperienza completa, colta, appagante, fatta di musica come di immagini e di approfondimenti esclusivi. Proprio come una volta, quando potevi ascoltare musica sfogliando il libretto del cd.
Sì, proprio il libretto che accompagnava il supporto e raccontava nel dettaglio l'opera e il suo autore, i singoli musicisti e il contesto. Mentre sulle piattaforme tradizionali è quasi impossibile reperire queste e altre informazioni, grazie a Martinville trovi storie, immagini e approfondimenti selezionati e creati per appassionati e intenditori.
Abbiamo trasformato il libretto del cd in un quaderno completo e raffinato: il QR code impresso sulla copertina rimanda al file audio da ascoltare sullo smartphone o su un impianto hi-fi. Testi e immagini ricostruiscono storia e background dell'opera.
Martinville è una creatura digitale dall'anima analogica: sfruttiamo la tecnologia perché permette di arrivare ovunque, ma a guidarla abbiamo messo il cuore e il cervello. Le piattaforme tradizionali ricorrono agli algoritmi, noi usiamo il nostro bagaglio di conoscenze che ci aiuta a selezionare gli artisti e a costruire percorsi di ascolto come farebbe l'art director di un festival o di una rassegna.
La musica d'arte è l'opposto di quella che per convenzione definiamo musica leggera. Qualunque musica è d’arte se ha dietro un pensiero e nasce da una ricerca. Più che un genere, la musica d'arte è una categoria. Ne fanno parte la musica classica, quella contemporanea colta e il jazz, ma anche la musica delle tradizioni popolari, talvolta il rock, d'avanguardia o no. Hanno fatto o fanno musica d'arte Frank Zappa e i Pink Floyd come certi cantautori o personaggi pop dalla vocazione sperimentale. Era d'arte la musica di Demetrio Stratos, lo è quella di Wayne Horvitz e di Meredith Monk. Oggi la definizione stessa di musica classica è tornata in ballo dopo quasi un secolo, per vivere un’evoluzione profonda grazie a progetti che si accostano a capolavori del passato per rivisitarli, in certi casi addirittura per trasfigurarli. In Martinville è il gruppo di fondatori - tutti musicisti con una lunga esperienza alla spalle - a selezionare gli artisti e le opere destinate a far parte della piattaforma. Questo approccio da art director rende il nostro progetto molto più simile a un festival che a un semplice strumento di streaming.